Azioni di prevenzione e contrasto della dispersione scolastica (D.M. 170/2022)
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza, di cui al regolamento (UE) n. 2021/241 del 12 febbraio 2021 e approvato con decisione di esecuzione del Consiglio del 13 luglio 2021, notificata all’Italia dal Segretariato generale del Consiglio con nota LT161/21 del 14 luglio 2021, dedica l’intera Missione 4 all’istruzione e alla ricerca attraverso riforme abilitanti e investimenti per il potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione dagli asili nido alle Università, al fine di assicurare una crescita economica sostenibile e inclusiva, superando divari territoriali e rafforzando gli strumenti di orientamento, di reclutamento e di formazione dei docenti. In risposta alle raccomandazioni specifiche della Commissione Europea sull’Italia, il Piano, partendo dalle criticità del sistema di istruzione, formazione e ricerca e dalle carenze nell’offerta di servizi educativi, intende migliorare le competenze di base, ridurre il tasso di dispersione scolastica e permettere, allo stesso tempo, di ridurre le distanze tra istruzione e lavoro. In particolare, l’Investimento 1.4 – Intervento straordinario finalizzato alla riduzione dei divari territoriali nelle scuole secondarie di primo e di secondo grado e alla lotta alla dispersione scolastica finanziato dall'Unione Europea - NextGenerationEU – si pone l’obiettivo di:
∙ misurare e monitorare i divari territoriali, anche attraverso il consolidamento e la generalizzazione delle prove PISA/INVALSI;
∙ ridurre i divari territoriali in Italia per quanto concerne il livello delle competenze di base (italiano, matematica e inglese) e, in particolare, nel Mezzogiorno;
∙ sviluppare una strategia per contrastare in modo strutturale l’abbandono scolastico.
L’investimento 1.4 del PNRR prevede espressamente che “a partire da un’analisi degli andamenti scolastici, si persegue il potenziamento delle competenze di base” delle studentesse e degli studenti con “l’obiettivo di garantire un livello adeguato (sopra la media UE)”, anche attraverso lo sviluppo di una piattaforma nazionale per la formazione.